L'energia del sale


Da anni si parla dell'inquinamento provocato dall’utilizzo delle macchine a benzina ma non solo; anche per le auto elettriche molte volte si ha da discutere, specialmente per la provenienza dell'energia utilizzata per caricarle… A questo punto esiste davvero un auto a 0 emissioni sia dirette che indirette?

In Cina negli scorsi anni è stata prodotta la prima macchina a batteria agli ioni di sodio; la Hua Xianzi (in italiano “bel fiore”) grazie ad una collaborazione fra JAC Motors e Volkswagen.

Il funzionamento della batteria inizia con il caricamento che avviene grazie alla divisione del sale [NaCl] in sodio [Na] e nichel [Ni]; quest' ultimo si lega poi cloro formando cloruro di nichel [NiCl2]. In seguito durante la scarica (l’utilizzo della batteria quando l’energia viene rilasciata), il sodio viene ionizzato in ioni [Na+] formando di nuovo sale, mentre il cloruro di nichel viene ridotto a nichel metallico [Ni].

La batteria a ioni di sodio (sale) è appunto una nuova risorsa poco conosciuta nonostante porti con sé molti vantaggi; non è tossica per l'uomo, è riciclabile, non c’è il rischio di incendio, ha una lunga durata (prevista sui vent'anni) e non ha bisogno di manutenzione.

Tutto questo ha però dei limiti, come per esempio, il fatto che, dopo essersi completamente scaricata, in circa 200 ore essa raggiunge la temperatura ambiente. Una volta raffreddata, ha bisogno di 10-12 ore per ritornare alla temperatura interna operativa ( 270-350°C), prima di poter cominciare di nuovo il processo di carica. In poche parole, questo tipo di batteria non è funzionale se non utilizzata quotidianamente o con una certa regolarità.

Alla fine di questo articolo ci chiediamo: perché questo tipo di batteria non si è ancora diffusa? Per prima cosa il sale non va bene per dare energia a piccoli dispositivi (come telefoni, smartphone) e inoltre il costo è maggiore rispetto a una normale batteria a litio. Questo non perchè il costo della produzione sia elevato ma semplicemente perchè finchè non sarà diffusa, il suo prezzo sarà maggiore (questo fenomeno è detto shrinkflation).

In conclusione passare a nuove energie non è così complicato, ciò che possiamo fare è cambiare piccole abitudini per fare una grande differenza.

21/11/2023

Articolo a cura di

Irene Sarto

IL BANFO

Social:

Dove Siamo:

Via Adda, 6, Vimercate

Contattaci:

Sito Realizzato da "Il Banfo" | 2021 Tutti i diritti riservati.