Euphoria


Questa non è la tipica storia vista e rivista in film e serie TV dove l'obiettivo è quello di offrire al pubblico vite perfette e irreali da cui prendere spunto.

"Ricordo poco tra gli otto e i dodici anni, solo che il mondo era troppo veloce e il mio cervello troppo lento... "
"Odiava la sua vita, non perché fosse brutta, ma perché quando odi il tuo cervello e il tuo corpo, è difficile godersi il resto..."

Queste frasi, che descrivono l'infanzia delle due protagoniste, rimangono impresse per la loro crudezza, per la spietata verità che non provano a celare.
Euphoria, in onda dal 2019, vuole raccontare la percezione della realtà da parte degli adolescenti del 21esimo secolo, esasperando alcuni aspetti del quotidiano.
Rue, interpretata da Zendaya, ha 17 anni, sta per ricominciare a frequentare la scuola dopo essere finita in una comunità per disintossicarsi in seguito ad un'overdose.
Nel frattempo arriva in città Jules Vaughn, alla quale dà volto l'attrice Hunter Schafer.
Tra le due ragazze si crea un legame intimo e profondo che diventa un'ancora di salvataggio dal mondo intero. Mondo che le ha sempre fatte sentire diverse e inadeguate. Rue, oltre alle difficoltà dovute al disturbo bipolare, ha dovuto affrontare la scomparsa prematura del padre, mentre Jules ha finalmente vinto la sua battaglia contro l'essere nata in un corpo al quale non sentiva di appartenere.
In pochi episodi vengono trattati temi spinosi e da sempre considerati taboo.
Si parla di bullismo, cyberbullismo, alcool, relazioni tossiche di ogni genere, fino ad arrivare alla droga, l'overdose e le molestie sessuali.
Anche la stessa società viene messa in dubbio mostrando quanto sia fragile il suo equilibrio e quanto sia in realtà inconsistente la perfezione ostentata da chi si trova in cima.
I personaggi sono pieni di sfaccettature perché ognuno di loro ha demoni da affrontare, una visione personale di ciò che accade e sta affrontando una fase di cambiamento, condizione innegabilmente dovuta all'età.
Ogni personaggio compie un percorso di crescita che lo porta a trovare i pezzi per comporre il puzzle della propria identità.
La solitudine, che invece che essere attenuata dalla tecnologia, si ritrova ad essere da questa amplificata, è uno tra i temi principali. Proprio la presenza di questo controsenso rende difficile ai diretti interessati l'individuazione del problema stesso, perché nessuno andrebbe a cercare la fonte di un problema in ciò che è visto dai più come una soluzione.
Questo crea grandi incomprensioni e complica i rapporti tra i ragazzi e i genitori e tra gli stessi ragazzi.
Alla conclusione di ogni episodio compare un messaggio che consiglia agli spettatori di non sottovalutare le eventuali situazioni di disagio e dipendenza che vivono.
Viene fornito il link "sky.it/euphoria" per informazioni e supporto.
In altre parole, gli autori erano ben consapevoli del fatto che la serie avrebbe avuto un forte impatto sugli adolescenti e che avrebbe scosso la loro coscienza, di conseguenza si è reso necessario fornire un monito, quasi per evitare di lasciare completamente a sé stesso lo spettatore che, dopo la visione, è invitato a riflettere.
A partire da dicembre è prevista l'uscita di due speciali episodi a tema natalizio, in attesa della seconda stagione.

Buona visione!

04/12/2020

Articolo a cura di

Margherita Imbriani

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